Mercoledì 14 febbraio celebreremo l’inizio del periodo penitenziale di Quaresima con il rito dell’imposizione delle ceneri....
Pietre da ribaltare
Il digiuno ascetico, ben distinto dal severo digiuno pasquale propriamente detto del Venerdì e del Sabato santo (Mt 9,15: “verranno giorni in cui digiuneranno quando lo Sposo sarà loro tolto”), che precedeva il triduo pasquale, è già previsto dal Concilio di Nicea del 325, in onore e ad imitazione dei quaranta giorni.
Questi hanno un grande significato simbolico nella Bibbia: anzitutto il digiuno di Gesù nel deserto; poi i 40 giorni del diluvio; i 40 giorni di Mosè sul monte Sinai; i 40 giorni di Elia in cammino verso il monte Oreb; i 40 giorni della predicazione di Giona a Ninive; i 40 anni di prova e peregrinazione del popolo eletto nel deserto.
Questo digiuno dei 40 giorni doveva incominciare alla sesta domenica prima di Pasqua; ma poiché a Roma la domenica non si digiunava (in Oriente e a Milano anche il sabato), era necessario anticipare di quattro giorni il digiuno, incominciando dal mercoledì, aggiungendo nel calcolo della quarantena anche il venerdì e il sabato santo.
Il Rito di imposizione delle Ceneri al mercoledì originariamente era riservato ai peccatori pubblici, ma dopo che la penitenza pubblica, nel secolo X, era caduta in disuso, tale rito fu esteso a tutti i fedeli.
Nel secolo XII di fatto si estese a tutta la Chiesa occidentale con la prescrizione di bruciare rami di palma o di olivo per ottenere le ceneri.
Mercoledì 14 febbraio celebreremo l’inizio del periodo penitenziale di Quaresima con il rito dell’imposizione delle ceneri....
Da giovedì 15 a domenica 18 febbraio vivremo il tempo di penitenza, riflessione e preghiera delle Giornate Eucaristiche....
Tutti gli orari e i testi per le celebrazioni della Settimana Santa e della solennità di Pasqua 2024....
Qui disponibile il sussidio preparato dai Giovani, “Pietre vive”,
per la meditazione personale e per una possibile condivisione a gruppi.
1° settimana di Quaresima: Pietre vive tratte dalla stessa cava
2^ settimana di Quaresima: Pietre vive estratte per ricominciare
3° settimana di Quaresima: Pietre vive in lavorazione
4° settimana di Quaresima: Pietre vive in un progetto d’amore
5° settimana di Quaresima: Pietre da ribaltare
Partire da un ossimoro
Il contrasto tra l’immagine della pietra e l’aggettivo “viva” rende particolarmente incisiva la metafora biblica. Siamo di fronte a un ossimoro: la pietra indica stabilità perché è ferma e immobile. L’aggettivo “viva”, invece, indica vitalità, dunque movimento. La Chiesa, come comunità dei credenti, realizza in se stessa questo ossimoro: in essa c’è qualcosa che deve rimanere stabile e saldo, come la confessione della fede e l’amore vicendevole, e qualcosa che deve esprimere vitalità.
Gesù Cristo è la “pietra viva”, non solo solida e preziosa, ma anche viva e fonte di vita: rifiutata dagli uomini con una condanna di morte, è diventata scelta e preziosa; ciò è avvenuto nel mistero della morte e risurrezione di Gesù. Ma questa trasformazione non si esaurisce in Gesù: tutti coloro che aderiscono a lui diventano “pietre vive costruite in edificio spirituale”, e questa è la vera identità della Chiesa.
Tutti noi quindi siamo chiamati a diventare pietre vive; per farlo, però, dobbiamo fare dei passi fondamentali. Partendo dalle nostre origini, riscoprendo la cava da cui veniamo, abbiamo la possibilità di lasciarci toccare nell’essenza, nel profondo, con passaggi anche dolorosi, ma che ci fanno riscoprire il vero senso delle crisi. A questo punto possiamo lasciarci lavorare da Lui, accettando e accogliendo la sua forma, la croce. Qui riscopriamo di essere chiamati a un “di più”, a far
parte di quel progetto di Dio che non si ferma al qui e ora, ma punta all’eternità. Tutto questo per realizzarci in quanto edificio spirituale costruito con gli altri e per gli altri, abitato da Qualcuno che, da dentro la Chiesa, grida “Venite!”.
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Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia,
voi che cercate il Signore;
guardate alla roccia da cui siete stati tagliati,
alla cava da cui siete stati estratti.
Guardate ad Abramo, vostro padre,
a Sara che vi ha partorito;
poiché io chiamai lui solo,
lo benedissi e lo moltiplicai.
Davvero il Signore ha pietà di Sion,
ha pietà di tutte le sue rovine,
rende il suo deserto come l’Eden,
la sua steppa come il giardino del Signore.
Giubilo e gioia saranno in essa,
ringraziamenti e melodie di canto!
“Le prove non sono esperimenti che Dio fa sulla mia fede, sul
mio amore per assaggiarne la qualità. Lui, questa, già la
conosce; ero io che non la conoscevo. È piuttosto una chiamata
in giudizio, dove Dio fa di noi gli imputati e al tempo stesso i
testimoni e giudici. Lui l’ha sempre saputo che il mio tempio era
un castello di carte. L’unico modo per far sì che lo capissi anch’io
era buttarlo giù. […] E io devo sicuramente ammettere che, se il
mio era un castello di carte, lo si doveva abbattere al più presto.
E la sola sofferenza poteva farlo”
“Il Figlio dell’uomo – disse Gesù – deve soffrire molto, essere
rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire
ucciso e risorgere il terzo giorno”. Poi, a tutti, diceva: “Se
qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la
sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria
vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la
salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il
mondo intero, ma perde o rovina se stesso? Chi si vergognerà di
me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo
quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. In
verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno
prima di aver visto il regno di Dio”.
Carissimi, avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli
uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete
costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio
santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante
Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: «Ecco, io pongo in
Sion una pietra d’angolo, scelta, preziosa, e chi crede in essa non
resterà deluso». Onore dunque a voi che credete; ma per quelli
che non credono la pietra che i costruttori hanno scartato è
diventata pietra d’angolo e sasso d’inciampo, pietra di
scandalo. Essi v’ inciampano perché non obbediscono alla
Parola. A questo erano destinati. Voi invece siete stirpe eletta,
sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato
perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato
dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi
ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma
uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una
manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a
uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di
sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di
conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro,
nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei
miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di
discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro
l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera
l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come
vuole. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e
tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo
solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati
mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi
o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.