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L’Oratorio è il luogo privilegiato di formazione umana e cristiana. Dedicato al santo dei giovani, san Giovanni Bosco, l’oratorio, prima di essere una struttura, è il luogo dove l’aggregazione giovanile può trovare uno stile diverso per vivere appieno la propria umanità, lo stile del Vangelo. Il bar, la cappellina, le aule, i campi da calcio, basket, pallavolo sono utili strumenti per diffondere, anche e soprattutto, nel mondo dei giovani quei germi del Regno dei Cieli che possono rinnovare radicalmente la nostra società.
Abitano l’oratorio gruppi di preadolescenti, adolescenti e giovani insieme ad educatori, perché convinti di trovare accoglienza, ascolto e confronto.
Il titolo di questo progetto di anno oratoriano, “L’Oratorio che non c’è”, nasce come battuta tagliente, forse non priva di un certo senso di frustrazione.
Per molti mesi – lo sappiamo tutti – a causa dell’emergenza Covid non c’è stata la possibilità di vivere normalmente la realtà dell’Oratorio. Per di più a Olgiate è venuta a mancare una struttura adeguata alle necessità di un Oratorio moderno, a norma, appetibile per i nostri giovani e i nostri bambini. Da tempo si parla di un nuovo Oratorio, ma l’entusiasmo del sogno e del progetto si affianca a due precise consapevolezze: abbiamo davanti anni senza poter contare su strutture adeguate per l’attività oratoriana, con il rischio che, se anche si riuscisse a costruire un nuovo edificio, esso potrebbe rimanere vuoto, avendo ormai perso la parrocchia l’aggancio con le famiglie e i giovani.
Come spesso accade, tuttavia, dietro a una battuta può celarsi una felice intuizione o una traccia di percorso. «Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino»: nella storia di Peter Pan questa era l’indicazione per raggiungere l’Isola-che-non-c’è, «la più accogliente fra tutte le isole». Come i bambini sperduti della storia di Peter Pan, oggi anche i nostri ragazzi si sentono smarriti in una selva di relazioni virtuali e liquide, in balia della frenesia quotidiana di mille impegni, messi di fronte a sfide non sempre consone alla loro età. Sono alla ricerca di un luogo, un ambiente, un’isola per loro, che possa essere un punto di ripartenza per la loro crescita personale e spirituale. Nonostante le difficoltà, vogliamo offrire ai nostri ragazzi e ai nostri giovani questa isola: un’isola dove coltivare il desiderio e la fiducia di essere fatti per “volare”, ben sapendo che – sempre per dirla con Peter Pan – «nel momento in cui dubiti di poter volare, perdi per sempre la facoltà di farlo». Il nostro dovere di adulti è infatti quello di prendere coscienza dei bisogni dei ragazzi e di trovare quindi strategie, proposte e stimoli che si rivelino risposte funzionali ai loro bisogni, educandoli a essere se stessi.
“L’Oratorio che non c’è” è la proposta di un cambiamento, che parte dall’osservazione e dall’ascolto della realtà. Una sperimentazione che, in quanto tale, dovrà essere verificata criticamente nelle sue varie azioni progettuali, migliorandole man mano. Diversamente dall’Isola-che-non-c’è, il nostro obiettivo non è quello di diventare il ricettacolo di tanti eterni “Peter Pan” ma al contrario di offrire ai nostri ragazzi e ai nostri giovani strumenti di crescita e stimoli verso la più piena e autentica maturità umana e cristiana. “L’Oratorio che non c’è” possa essere quella palestra di umanità, quel laboratorio di talenti, quel ponte tra cielo e terra, tra infanzia e maturità, di cui oggi Olgiate ha disperatamente bisogno.
ANALISI DEL CONTESTO
“Fa più rumore un oratorio che cade a pezzi di un’intera comunità che cresce”.
L’emergenza educativa è sotto gli occhi di tutti. La sofferenza dei nostri ragazzi, causata da mesi di isolamento e distanziamento, insieme alla prospettiva di anni da vivere senza strutture adeguate per l’attività oratoriana, ci ha portato a immaginare un progetto sistematico. “L’oratorio che non c’è” nasce dalla sollecitudine dell’intera comunità parrocchiale di Olgiate Comasco verso i suoi figli. Una comunità che da anni cerca di far partire la ristrutturazione delle realtà ormai fatiscenti dell’Oratorio ma che – di fronte all’allungandosi dei tempi per permessi e recupero dei fondi – si sta chiedendo se effettivamente l’Oratorio è l’insieme di mura, campi da gioco e aule oppure è l’insieme di persone, relazioni, condivisione e fede autentica. Pur propendendo per la seconda risposta, alcune strutture e alcune iniziative e proposte sono necessari affinché anche i ragazzi si sentano stimolati e si lascino coinvolgere in maniera appassionata e profonda all’essenza più vera “dell’essere” Oratorio.
Anzitutto la garanzia di un luogo “sano”: sia per le famiglie, che possono condividere con la comunità parrocchiale un’alleanza educativa fondata su autenticità, rispetto, confronto; sia per i ragazzi e le ragazze stessi, che possono ritrovarsi a condividere dinamiche relazionali, basate sull’informalità e sul gioco, tra pari o con figure su cui proiettarsi. In secondo luogo la prospettiva di educarsi al servizio e alla gratuità attraverso feste, iniziative caritatevoli e l’animazione dei più piccoli: da anni la nostra comunità educa i giovanissimi a “darsi per gli altri”, in una sorta di palestra del volontariato, di cui tutta la realtà civile negli anni a seguire usufruisce con frutto. Non da ultimo, l’impronta spirituale ed educativa che si respira nei nostri ambienti può divenire per molti lo sprone ad approfondire alcuni aspetti della propria interiorità e della propria crescita umana più autentica.
IL BISOGNO
L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha modificato e talvolta stravolto abitudini e comportamenti, ma allo stesso tempo ha fatto emergere l’imprescindibilità della relazione con gli altri. È l’altro che ci aiuta a identificarci e a riconoscerci, è l’altro che ci aiuta ad essere noi stessi. In modi diversi lo hanno detto in tanti filosofi, da Aristotele ad Heidegger: vivere è sempre con-vivere. La pandemia ha catapultato preadolescenti e adolescenti in una “realtà surreale”, in cui la regola generale è quella del distanziamento e della selezione e limitazione delle relazioni. L’altro è diventato un pericolo e l’unica soluzione è stata quella di mantenere le distanze. Bisogna preparare i nostri adolescenti a un difficile percorso di ripartenza, in cui si dovranno riscoprire l’importanza del contatto, del calore umano, della relazione, facendo i conti con la vita reale e non con quella virtuale a cui sono stati abituati. I ragazzi hanno bisogno urgente di un luogo sicuro in cui poter sperimentare la loro personalità in formazione, in un clima di supporto reciproco offerto da relazioni autentiche in cui potersi mettere in gioco nella loro totalità. In questa situazione dobbiamo sempre tenere
presente le grandi opportunità che offre il gruppo dei pari all’interno del percorso di crescita.
FINALITÀ E OBIETTIVI
La finalità ultima de “L’oratorio che non c’è” è quella di offrire degli spazi sicuri e tutelati in cui i nostri adolescenti (ragazzi e ragazze delle superiori) possono riscoprire la purezza e autenticità della relazione, sperimentando la realtà di gruppo in un clima di condivisione, confronto e dono gratuito verso gli altri.
Queste saranno le basi per formare una comunità solida, con sani valori e principi, che coopererà all’interno delle nuove strutture oratoriali, una volta completato il progetto di costruzione.
L’oratorio si propone come palestra di vita che prepara i futuri membri attivi e corresponsabili della comunità parrocchiale.
Il progetto educativo dell’Oratorio mira anche a prevenire situazioni a rischio di disagio giovanile, ulteriormente emergenti a seguito dell’emergenza sanitaria causata dal Covid19; offrire al territorio strutture adeguate e funzionali, che vengano riconosciute come luogo di riferimento dalle famiglie, con cui esplicitare un’alleanza educativa nella crescita dei loro figli; valorizzare la socialità, in un’epoca dominata da una realtà individualista e virtuale; stimolare la socialità; educare al servizio e alla gratuità, promuovendo il volontariato interno ed esterno alla Parrocchia; sostenere i giovani nell’orientamento e nella strutturazione dei loro progetti di vita; garantire spazi di rilettura dell’attualità.
METODO
Per questo progetto è stato creato un gruppo di lavoro formato dai sacerdoti della Parrocchia di Olgiate Comasco, un educatore professionale, un assistente sociale, alcuni volontari e un buon numero di ragazzi destinatari. Si è volutamente ricercata una diversità di competenze e funzioni, così da avere una visione ampia della situazione, da diversi punti di vista. Questa stessa équipe monitorerà continuamente il progetto durante la sua realizzazione, con incontri periodici organizzati.
Il progetto si articolerà in una serie di proposte, che andranno di pari passo con la ristrutturazione e riorganizzazione di alcuni spazi messi a disposizione dalla parrocchia di Olgiate Comasco.
Le proposte si baseranno su una metodologia che fa riferimento sia al sistema preventivo di san Giovanni Bosco (centrato sulla ragionevolezza delle richieste e delle norme e sulla personalizzazione del rapporto educativo) sia alla peer education, ovvero all’educazione tra pari (un percorso di crescita personale e gruppale che vede i giovani come attori principali, in cui l’adulto risulta un accompagnatore indiretto). L’approccio teorico a cui il progetto fa riferimento è quello euristico (dal greco eurisko, ovvero ricerca), che pone l’attenzione sui processi, coinvolgendo in modo diretto i destinatari (in questo caso preadolescenti e adolescenti).
È importante sottolineare il lavoro di rete: anzitutto con l’associazione NOI Oratorio San Giovanni Bosco APS e poi con alcuni Enti, come il Comune di Olgiate Comasco, la Fondazione Casa di Riposo Città di Olgiate Comasco e la Caritas parrocchiale.
Inoltre ci saranno proposte in condivisione con alcune associazioni del territorio, come il Gruppo Sportivo S.G. Bosco, il gruppo Alpini e la ProLoco.
LE ATTIVITÀ PROPOSTE
Le proposte saranno diverse, pensate per rispondere nel modo più funzionale possibile ai bisogni rilevati.
VALUTAZIONE
Il progetto “L’oratorio senza muri” non è la somma delle diverse azioni e tappe, ma un processo caratterizzato da un continuo scambio, dato dalle relazioni interpersonali che vengono a crearsi. Questo provoca continue modifiche, che necessitano di continue verifiche. Il lavoro di rilettura dei feed-back consente di “correggere” gli obiettivi iniziali e le ipotesi di percorso. Al termine di ogni singola proposta verrà verificata la coerenza e la correttezza della stessa, in riferimento agli obiettivi e alle modalità del progetto, mentre al termine dei trimestri pastorali (ottobre-gennaio/febbraio-maggio/giugno-settembre) sarà organizzata una serata con gli adolescenti (ragazzi e ragazze delle superiori) e i giovani dell’équipe in cui si farà una verifica generale dei mesi trascorsi e si inizierà a organizzare quelli successivi. Si prevede una verifica più approfondita nel mese di settembre 2022.
Scopri i passi più recenti di questo importante progetto che coinvolge tutta la comunità.
Vita Olgiatese 17 ottobre 2021
Vita Olgiatese 4 settembre 2022
Santo Natale 2022
Oltre alla Buona Novella con la maiuscola, oggi ce n’è un’altra, come dire, di dimensioni più ridotte e terrene, ma che tocca da vicino la nostra comunità. Dopo avere vagliato la documentazione preliminare relativa alla progettazione della struttura oratoriana, un intervento che sappiamo necessario e che è particolarmente atteso, i competenti organismi della Diocesi ci hanno autorizzato a procedere esprimendo un parere che è la premessa per la progettazione definitiva. Non è una formalità, ma un vero passo avanti che possiamo considerare come un dono di Natale e infatti conforta l’impegno rinnovato per pervenire, seguendo tutti gli itinerari tecnici e normativi previsti, all’oratorio che potremo definire finalmente nuovo, adatto alle esigenze dei nostri giovani nel nostro tempo.
La strada per la ristrutturazione e dunque il rinnovamento dell’infrastruttura oratoriale olgiatese è tracciata. Il parere che il competente organo della Diocesi ha espresso dopo avere vagliato la documentazione preliminare di progettazione, autorizza l’iter procedurale che abbiamo intrapreso e che seguiremo con rigore e passione per pervenire infine ad un oratorio all’altezza dei tempi su ogni piano, dalla sicurezza all’accoglienza, in risposta ad una richiesta condivisa dall’intera comunità parrocchiale. Senza neppure attendere che trascorrano le Festività, la progettazione definitiva di un intervento radicale procederà speditamente, perché la strada è ancora lunga e non si devono frapporre indugi adesso che abbiamo l’attestazione della bontà della nostra iniziativa. Seguirà quella della qualità – gli aspetti tecnico, finanziario e pastorale saranno a loro volta sottoposti all’approvazione diocesana – mentre il nostro convincimento di una buona opera trova il conforto nella previa ratifica che ci è giunta per Natale, e non poteva darsi occasione migliore per una così lieta novella.
8 luglio 2023
Per ulteriori informazioni, rivolgersi in ufficio parrocchiale.
NOI è la prima persona plurale ma soprattutto è un pronome che ci riguarda: uniti in associazione abbiamo scelto di essere insieme, mettendoci in gioco per coltivare la profonda passione sociale che ci accomuna. Crescere come associazione significa per NOI condividere obiettivi e rispettare gli impegni: la testimonianza, il dono e il servizio nascono dall’azione comune di chi sceglie di non agire singolarmente, di chi sceglie di ascoltare gli insegnamenti di quella scuola di aggregazione e solidarietà che è da sempre l’oratorio. Maturare un progetto di educazione e formazione permanente, sulle orme dei valori evangelici e della visione cristiana della società e dell’uomo, ci dà la forza per camminare e crescere con gli altri, senza dimenticare chi è rimasto indietro, offrendo un solido appoggio a chi è in difficoltà. Investire sulla persona e la comunità ci permette di intraprendere con serenità ogni sfida, puntando con fiducia su noi stessi, ma uniti. NOI associazione –
Il Gruppo Sportivo San Giovanni Bosco promuove lo sport come opportunità di educazione, crescita, impegno e aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana, attraverso le seguenti attività:
– Primi Calci (avviamento allo sport)
– Polisportiva (mountain bike, corsa campestre, …)
– Calcio
– Pallavolo Mista
Il Gruppo Sportivo San Giovanni Bosco prevede un’articolazione della propria proposta nel rispetto delle età e dei bisogni di ciascun atleta, permettendogli in tal modo di scoprire il meglio di sé, di imparare a conoscere il proprio corpo, a valorizzarlo, a stimarlo. Il Gruppo Sportivo si regge sul volontariato e viene chiesto un contributo alle famiglie, esclusivamente per permettere ai giovani atleti la partecipazione ai campionati C.S.I.