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Quaresima 2025 - Parrocchia Olgiate Comasco
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Quaresima 2025

Indicazioni, celebrazioni e momenti di preghiera per il tempo quaresimale 2025

Quaresima

Tu sei l’unica speranza del mondo

Appuntamenti e News
  • Mercoledì delle Ceneri

    Mercoledì 5 marzo, giorno di penitenza e digiuno, celebreremo l’inizio del periodo penitenziale di Quaresima con il rito dell’imposizion...

  • Giornate Eucaristiche (Quarantore) 2025

    Da giovedì 6 a domenica 9 marzo vivremo il tempo di penitenza, riflessione e preghiera delle Giornate Eucaristiche....

  • Visita Vicariale 2025

    Da giovedì 27 a domenica 30 marzo vivremo la visita vicariale con il nostro Vescovo card. Oscar Cantoni....

  • La Settimana Santa 2025

    Tutti gli orari e i testi per le celebrazioni della Settimana Santa e della solennità di Pasqua 2025....

Penitenza. Digiuno. Elemosina.

quaresimali

Ogni anno tornano le tre indicazioni per il cammino quaresimale.

 

Penitenza

È una delle brutte parole che si sentono dire in Quaresima.

Tra l’altro è fuori moda.

Di giovani e adulti che fanno penitenza si legge solo nella vita dei santi. Qualcuno di loro stava molto tempo senza mangiare o bere; altri senza parlare. Non erano matti, volevano raggiungere uno scopo ma la debolezza del corpo glielo impediva; allora allenavano il corpo a sottostare alla forza di volontà.

Le stesse cose capitano anche oggi. Pensiamo agli atleti o ai giocatori di calcio che consumano ore di allenamento per insegnare al corpo che non deve cedere quando “vuole” raggiungere un particolare obiettivo.

Di uno sportivo che si allena non si dice “fa penitenza”.  Così è per un cristiano. Il Vangelo fa eccellenti proposte, ma il corpo è debole. Se non lo abituiamo ad ubbidire alla nostra volontà non saremo mai cristiani maturi; non saremo mai capaci di scelte coraggiose e impegnative.

La penitenza fa di noi uomini e donne forti, non rammolliti!

 

Digiuno

Altra parola impossibile! Potrebbe chiamarsi “dieta”, sarebbe più comprensibile. Ma le letture e le preghiere del tempo di Quaresima parlano proprio di digiuno.

Un atleta, prima della gara, mangia poco per non appesantire il corpo. Ingerisce solo cibi sostanziosi e leggeri.

In quaresima ci è chiesto di rinunciare a tutto quanto può distrarre un cristiano nel suo cammino di “preparazione atletica” per la Pasqua.

È bene fare la dieta cellulare, la dieta della lingua, la dieta del broncio o la dieta del pettegolezzo.

Potremmo chiederci che senso ha tutto ciò.

Per gustare, anche a livello fisico, la gioia del Risorto. Facciamo così fatica a sentire il piacere della resurrezione di Cristo, a provare gioia per il perdono dei peccati, per la pace ritrovata con gli altri.

Non digiuno per la linea che serve d’estate al mare, me per restare in linea con Gesù e sentire che cosa mi suggerisce per la mia felicità.

Se mangio troppo “cade la linea”.

 

Elemosina

Si intende quel gesto che porta le dita a rovistare nel porta euro, fino a prendere la monetina da pochi centesimi e deporla nella mano del povero al semaforo o dell’immigrato che suona alla porta con una sacca di cose che abbiamo già.  È un gesto di poco valore se non è accompagnato dalla carità, cioè dall’amore.

Ama chi dona con gioia, chi dona senza guardare se chi riceve se lo merita.

Ama chi non dona il superfluo ma qualche cosa che toglie dal suo.

Ama chi dona, perdona e si dona senza riserve.

Il più caritatevole è stato Gesù: non ha fatto l’elemosina ma ha donato la sua stessa vita. Gratis. Senza pretendere niente in cambio.

 

La Quaresima è l’occasione favorevole per ridiventare un po’ più cristiani.

Impegni per la settimana

Rileggo il Vangelo della domenica durante la settimana.

1^ domenica:

dal Vangelo secondo Luca

Lc 4,1-13

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontano dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangio nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame.
Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostro in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me e stata data e io la do a chi voglio. Perciò , se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a
Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli dara ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «E
stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontano da lui fino al momento fissato.

Riflessione →

2^ domenica:

dal Vangelo secondo Luca

Lc 9,28b-36

In quel tempo, Gesù prese con se Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambio d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mose ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù : «Maestro, e bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mose e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così , venne una nube e li coprì con la sua ombra.
All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi e il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cesso , resto Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Riflessione →

3^ domenica:

dal Vangelo secondo Luca

Lc 13,1-9

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollo la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovo. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finche gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai».

Riflessione →

4^ domenica:

dal Vangelo secondo Luca

Lc 15,1-3.11-32

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e la sperpero il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli comincio a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mando nei suoi campi a pascolare i porci.
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla.
Allora ritorno in se e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli diro : Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzo e torno da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si getto al collo e lo bacio . Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto,
portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali
ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed e tornato in vita, era perduto ed e stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamo uno dei servi e gli domando che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello e qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indigno , e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che e tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che e mio e tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed e tornato in vita, era perduto ed e stato ritrovato”».

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5^ domenica:

dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avvio verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si reco di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in
mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna e stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chino e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano
nell’interrogarlo, si alzo e disse loro: «Chi di voi e senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era la in mezzo.
Allora Gesù si alzo e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella
rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

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